Trattamento della Polmonite Acquisita in Comunità (PAC) di entità lieve-moderata in bambini sani: documento di consenso intersocietario italiano sul protocollo operativo elaborato da SIPPS, SIP, SITIP, FIMP, SIAIP, SIMRI, FIMMG e SIMG

L’articolo di Daniele Donà et al., pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics nel 2024, descrive il consenso intersocietario italiano riguardo al trattamento della polmonite acquisita in comunità (PAC) lieve-moderata in bambini sani. Il consenso è stato sviluppato da un gruppo di esperti provenienti da diverse società scientifiche pediatriche italiane, tra cui SIPPS, SIP, SITIP, FIMP, SIAIP, SIMRI, FIMMG e SIMG. 

Contesto e obiettivi del documento sul trattamento della PAC lieve moderata in bambini sani

La PAC è una delle principali cause di ospedalizzazione e mortalità nei bambini, nonostante i progressi nella prevenzione e nel trattamento. L’introduzione della vaccinazione contro Haemophilus influenzae tipo b e Streptococcus pneumoniae ha ridotto l’incidenza e la mortalità secondari a PAC, ma la gestione antibiotica rimane una sfida, soprattutto in un contesto di crescente resistenza antimicrobica. Pertanto, è fondamentale disporre di linee guida basate su evidenze scientifiche per il trattamento della PAC lieve moderata in bambini sani .

Metodologia di elaborazione del documento sul trattamento della PAC

Il gruppo di esperti ha condotto una revisione sistematica della letteratura, esaminando studi pubblicati tra il 2012 e aprile 2024, relativi all’utilizzo della terapia antibiotica in bambini di età superiore ai 3 mesi affetti da PAC lieve-moderata. Le fonti consultate includevano Embase, Scopus, PubMed e Cochrane. La qualità delle evidenze è stata valutata utilizzando il metodo GRADE. Le raccomandazioni finali sono state ottenute attraverso un processo di consenso Delphi tra gli esperti coinvolti.

Raccomandazioni e linee guida principali sull’uso della terapia antibiotica nel trattamento della PAC lieve-moderata in bambini sani 

  1. Trattamento di prima linea: lamoxicillina è raccomandata come trattamento di prima linea per i bambini con copertura vaccinale completa contro Haemophilus influenzae tipo b e Streptococcus pneumoniae. La dose consigliata è di 80-90 mg/kg al giorno, suddivisa in tre somministrazioni, con la possibilità di ridurre a due somministrazioni per migliorare l’aderenza al trattamento.
  2. Trattamento per bambini con copertura vaccinale incompleta o non vaccinati: l’amoxicillina è raccomandata come trattamento di prima linea per i bambini con copertura vaccinale completa contro Haemophilus influenzae tipo b ma incompleta contro Streptococcus pneumoniae; per i bambini che non sono stati vaccinati o hanno una copertura vaccinale incompleta contro Haemophilus influenzae tipo b e Streptococcus pneumoniae, si raccomanda l’uso di amoxicillina-clavulanato o cefalosporine di seconda o terza generazione.
  3. Uso di macrolidi: i macrolidi possono essere aggiunti all’amoxicillina nei bambini di età superiore ai 5 anni se i sintomi persistono e la condizione clinica rimane stabile dopo 48 ore di terapia antibiotica di prima linea.
  4. Trattamento di prima linea in pazienti allergici alle penicilline: le cefalosporine di seconda o terza generazione (cefuroxime o cefpodoxima proxetil) sono raccomandate in soggetti con allergia a penicilline (sospetta o accertata). L’utilizzo di macrolidi (claritromicina) o della clindamicina dovrebbe essere riservato ai pazienti con elevato rischio di reazione allergica. 
  5. Durata del trattamento: si raccomanda una durata del trattamento di cinque giorni, con monitoraggio clinico e rivalutazione circa 72 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica per valutare la risoluzione dei sintomi. Se necessario, il trattamento può essere esteso sino a 7 giorni complessivi.
  6. Ottimizzazione del dosaggio: la somministrazione di due dosi giornaliere di amoxicillina può essere presa in considerazione per migliorare l’aderenza al trattamento, sebbene la dose ottimale e la durata del trattamento possano variare a seconda delle caratteristiche del paziente e della gravità della malattia.

Conclusioni

Questo consenso fornisce linee guida chiare e basate sull’evidenza per il trattamento della PAC lieve-moderata in bambini sani. Tuttavia, gli autori sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per migliorare la diagnosi e il trattamento della PAC, inclusi studi sull’efficacia di diversi regimi antibiotici, l’ottimizzazione del dosaggio e della durata del trattamento, e l’esplorazione di alternative terapeutiche per ridurre l’uso di antibiotici e prevenire la resistenza antimicrobica. 

FAQ: Tabella delle linee guida pratiche per il Trattamento della Polmonite Acquisita in Comunità (PAC) Lieve-Moderata nel Bambino Sano.

1. Qual è l’antibiotico di prima scelta?

La terapia di prima linea dipende dallo stato vaccinale del bambino:

  • Bambini con Copertura Vaccinale Completa: Per i bambini regolarmente vaccinati contro Haemophilus influenzae tipo b (Hib) e Streptococcus pneumoniae (Pneumococco), l’antibiotico di prima scelta è l’amoxicillina.
  • Bambini con Copertura Vaccinale Incompleta o Assente:
    • Se il bambino è vaccinato per Hib ma non (o in modo incompleto) per lo Pneumococco, la prima scelta rimane l’amoxicillina.
    • Se il bambino non è vaccinato o è vaccinato in modo incompleto per entrambi i patogeni (Hib e Pneumococco), la terapia raccomandata è amoxicillina-clavulanato oppure una cefalosporina di seconda o terza generazione.

2. Qual è il dosaggio corretto?

Per l’amoxicillina, il dosaggio raccomandato per trattare efficacemente la PAC è:

  • Dose: .
  • Somministrazione: La dose giornaliera va suddivisa preferibilmente in tre somministrazioni. Tuttavia, per migliorare l’aderenza (compliance) del paziente e della famiglia, può essere presa in considerazione una somministrazione in due dosi giornaliere.

3. Per quanti giorni deve durare la terapia?

La durata standard del trattamento è stata ottimizzata per efficacia e riduzione del rischio di antibiotico-resistenza:

  • Durata Raccomandata: 5 giorni.
  • Monitoraggio Clinico: È fondamentale una rivalutazione clinica del paziente dopo circa 72 ore dall’inizio della terapia per confermare il miglioramento dei sintomi.
  • Estensione della Terapia: Se clinicamente necessario, il trattamento può essere esteso fino a un massimo di 7 giorni complessivi.

4. Come gestire il paziente allergico alle penicilline?

La gestione dipende dal tipo di reazione allergica (sospetta o accertata):

  • Allergia Non Grave: In pazienti con una storia di allergia non grave alle penicilline, la terapia di prima linea consiste in cefalosporine di seconda o terza generazione (es. Cefuroxima, Cefpodoxima proxetil).
  • Alto Rischio di Reazione Allergica Grave: L’uso di macrolidi (es. Claritromicina) o della clindamicina deve essere riservato esclusivamente ai pazienti con un’anamnesi di reazione allergica severa e ad alto rischio (es. anafilassi).

5. Quando considerare una terapia di seconda linea o un’aggiunta terapeutica?

Se il paziente non risponde adeguatamente alla terapia iniziale, si procede come segue:

    • Persistenza dei Sintomi dopo 48 ore: Nei bambini di età superiore ai 5 anni, se dopo 48 ore di amoxicillina i sintomi persistono ma le condizioni cliniche generali rimangono stabili, è possibile aggiungere un macrolide alla terapia in corso con amoxicillina per coprire eventuali patogeni atipici.

Tabella Riassuntiva del Trattamento

Scenario Clinico Terapia di Prima Scelta Dosaggio/Note
Bambino Sano, Completamente Vaccinato Amoxicillina in 2-3 dosi
Bambino Non/Incompletamente Vaccinato Amoxicillina-Clavulanato o Cefalosporine II/III gen
Paziente con Allergia a Penicilline (non grave) Cefalosporine II/III generazione (es. Cefuroxima, Cefpodoxima)
Paziente con Alto Rischio di Allergia Grave Macrolidi (Claritromicina) o Clindamicina Utilizzo da riservare a questi casi
Mancata Risposta dopo 48h (> 5 anni) Aggiungere un Macrolide Continuare l’Amoxicillina
Durata Terapia Standard 5 giorni Con rivalutazione a 72 ore

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