Al vaglio l’ipotesi secondo cui l’uso di sigarette elettroniche possa associarsi ad un aumentato rischio di allergie
L’uso di sigarette elettroniche, introdotte in commercio ormai dal 2007, riguarda il 10% della popolazione in Europa, Stati Uniti e Asia e si associa ad un profilo di rischio sanitario peculiare e differente da quello proprio del fumo di sigarette. In particolare, sembra che esso possa indurre infiammazione polmonare e aumentare la suscettibilità ad infezioni da parte di batteri che colonizzano le vie aeree e che sono quindi esposti ad agenti inalanti, come lo S. aureus.
L’uso di sigarette elettroniche potrebbe infatti incrementare l’incidenza e la gravità di infezioni polmonari batteriche attraverso effetti diretti sul sistema immunitario e sulle cellule batteriche. Alla luce del fatto che le infezioni stafilococciche possono accompagnarsi ad attivazione del sistema immunitario con produzione policlonale di IgE, è stata avanzata l’ipotesi secondo cui l’uso di sigarette elettroniche, favorendo la colonizzazione delle vie aeree da parte dello S. aureus, possa indurre la comparsa di sintomi IgE mediati a carico delle vie aeree. Per testare questa ipotesi saranno necessari studi che identifichino i differenti componenti chimici implicati nello sviluppo dell’allergia e che valutino il rischio di sviluppare malattie allergiche nei soggetti esposti, anche in base all’entità ed alla durata dell’esposizione.
Fonte: Bousquet J, et al. Hypothesis: may e-cigarette smoking boost the allergic epidemic? Clin Transl Allergy. 2016;6:40.
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